Proroga bonus ristrutturazione 2026: conferma del 50% e novità in manovra
11-12-2025
Il tema dei bonus casa torna al centro della Manovra 2026 con una novità molto attesa: la proroga del bonus ristrutturazione 2026, che conferma per un altro anno la detrazione del 50% per l’abitazione principale e del 36% per le seconde case (e oltre).
In questo articolo analizziamo nel dettaglio come funziona il bonus, cosa prevede la proroga, perché il 2026 rappresenta un anno strategico per chi intende ristrutturare e quali sono i passaggi da seguire per richiedere correttamente l’agevolazione.
Cos’è il bonus ristrutturazione e come funziona
Il Bonus Ristrutturazione (spesso indicato anche come “bonus casa”) è una agevolazione fiscale che consente di detrarre dalle imposte una parte delle spese sostenute per lavori di manutenzione, restauro, ristrutturazione edilizia e risanamento conservativo sull’abitazione.
In particolare:
- la detrazione viene applicata su una spesa massima di 96.000 euro per unità immobiliare;
- l’importo da detrarre viene ripartito in 10 quote annuali di pari importo.
Sono ammissibili vari tipi di intervento: lavori di manutenzione straordinaria, ristrutturazione, restauro e risanamento conservativo, rifacimento servizi igienici, parti strutturali, rifacimenti di impianti, isolamento, e più in generale interventi di riqualificazione edilizia.
Cosa prevede la proroga ristrutturazione nel 2026
Con la manovra 2026 il governo ha deciso di prorogare il Bonus Ristrutturazione per le residenze con le stesse condizioni in vigore nel 2025.
Per l’abitazione principale si conferma la detrazione del 50% delle spese sostenute nel 2026. Per le altre abitazioni (seconde case, terze case, ecc…), la detrazione sarà del 36%.
Il limite di spesa detraibile resta 96.000 euro per unità immobiliare.
Come cambieranno le aliquote nel 2027 e perché la proroga del 2026 è importante
Secondo quanto previsto dalla bozza del provvedimento, le aliquote agevolative subiranno un taglio a partire dal 2027. Dal 2027, l’aliquota per la prima casa dovrebbe scendere al 36%, mentre per le seconde case al 30%.
Questo cambiamento rende la proroga per il 2026 particolarmente importante: rappresenta l’ultima finestra con aliquote “agevolate”, prima del previsto ridimensionamento conclusivo.
In altre parole: per chi ha in progetto lavori di ristrutturazione, approfittare della proroga 2026 significa risparmiare di più, sia in termini di detrazione fiscale sia potenzialmente in convenienza complessiva del progetto.
A chi conviene sfruttare la proroga del bonus ristrutturazione 2026
La proroga conviene soprattutto a:
- chi possiede un’abitazione principale e intende effettuare lavori di ristrutturazione oppure manutenzione;
- chi vuole anticipare lavori che aveva pianificato per il futuro in quanto anticipare al 2026 la ristrutturazione consente di beneficiare dell’aliquota più alta;
- proprietari di seconde case che prevedono lavori nel 2026;
- chi intende usufruire anche di bonus collegati (Sismabonus, Bonus mobili) per lavori di miglioramento antisismico o ristrutturazione complessiva.
Come richiedere il bonus ristrutturazione 2026
Per richiedere il bonus è necessario seguire alcuni passaggi fondamentali:
- verificare di essere titolari dell’immobile (proprietario, usufruttuario o altro diritto reale di godimento) e, per ottenere la detrazione del 50%, che l’immobile sia adibito ad abitazione principale;
- affidare ad uno studio tecnico o professionista abilitato il progetto e l’approntamento di una pratica edilizia di manutenzione straordinaria, ristrutturazione, restauro;
- effettuare i pagamenti tramite bonifico parlante, con causale che faccia riferimento al bonus ristrutturazioni e alla pratica edilizia presentata, indicando codice fiscale del beneficiario e partita IVA o codice fiscale del soggetto che esegue i lavori;
- conservare tutta la documentazione come fatture, ricevute di pagamento, ricevuta del bonifico e ogni documento utile a comprovare la spesa sostenuta;
- inserire la detrazione nella dichiarazione dei redditi dell’anno in cui è sostenuta la spesa.
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